Eddlesea
Il tempo metabolico
Mali Weil
Istituto Italiano di Cultura, Bucarest
Alexandra Boaru, Bea Bonafini, Lena Kuzmich, Flaminia Veronesi
Galeria Posibila, Bucarest
A cura di Andrea Lerda
Quando gli umani si convinsero che per continuare a vivere era necessario evolvere, il metabolico processo dell’essere e del divenire poté deflagrare in un tempo di consapevolezza, mescolanza e coesistenza. Elaborate tutte le scorie della galassia antropocentrica, antichi rituali e nuove forme di relazione riscrissero i codici dell’esistenza.
Nel tempo di Eddlesea – 420 anni dopo il collasso del Capitalocene – viventi e non viventi condividono il medesimo bisogno di costruire la realtà attraverso la pratica del sogno. Futuri prima inimmaginabili, prendono forma grazie ai semi sepolti tempo addietro da pensatrici e pensatori, creative e creativi, pioniere e pionieri.
Nuovi paradigmi e nuovi ordini globali sono stati definiti; un’energia creazionista è emersa dalle catene del patriarcato; maschile e femminile, prima separati, coesistono ora nell’essere post-genere; il dominio gerarchico è divenuto biopolitica e i corpi, così come le menti, sono un tutt’uno risonante tra forze biotiche e abiotiche.
All’interno di uno scenario dove il tempo si è definitivamente trasformato in un presente in perenne divenire, tutto muta rispondendo ai principi di circolarità e rigenerazione.
Nato dalla collaborazione tra l’Istituto Italiano di Cultura e la Galeria Posibila di Bucarest, Eddlesea. Il tempo metabolico è un progetto espositivo che si sviluppa su due sedi e che prende forma grazie alle ricerche di artist* italian*, romen* e internazionali.
La mostra, pensata come un viaggio all’interno di un universo appena nato, rende omaggio alla creatività in quanto esercizio di fondamentale importanza per delineare i contorni di un nuovo sense of beginning.
Il progetto, basato su una narrativa speculativa e a tratti fantascientifica, evoca una realtà immaginaria e uno scenario postumano alternativo a quello che abbiamo prodotto; oltre il realismo capitalista che ci impedisce di ragionare sul mondo in cui viviamo, di desiderarlo diverso, di desiderare di essere noi stessi diversi.
Le opere, nel proporre scenari altri, paesaggi utopici e prospettive possibili, creano occasioni di worlding, meaning making e vicarianza.
Nel riconoscere all’immaginazione la capacità di incidere politicamente nel reale e alla fiction di porsi come atto di resistenza e di invenzione, Eddlesea. Il tempo metabolico afferma che una nuova cosmogonia post-antropocentrica esiste già.
Mali Weil
Rituals I The Mountain of Advanced Dreams
L’opera Rituals, esposta presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, è l’ultimo di una serie di lavori che il collettivo italiano Mali Weil ha realizzato nell’ambito di una ricerca pluriennale incentrata sulla riconfigurazione delle relazioni culturali, sociali e giuridiche tra esseri umani e other than human.
L’installazione video a due canali, vincitrice nel 2023 del bando Italian Council del Ministero della Cultura, rappresenta il primo di una serie di episodi che tracciano i contorni di un universo possibile, nel quale vengono immaginate, come attività già attive e diffuse a livello globale, una serie di pratiche identificate con il nome di “diplomazie interspecie”.
In Rituals, Mali Weil adottano una narrazione di impianto fictional e un approccio dal carattere speculativo per descrive una realtà nella quale l’arte della diplomazia interspecie è una pratica che gli esseri post-umani apprendono e tramandano mediante pratiche rituali condivise.
Il tempo in cui l’anthropos si considerava divoratore che non poteva essere divorato, e dunque essere in cima alla catena alimentare, è ormai un ricordo lontano.
Le nuove creature, prodotto della metamorfosi e del dialogo interspecifico, sono aperte alla violenza dell’ibridazione tra umano e animale, nella consapevolezza acquisita di essere un’unica materia vivente.
Nel video a due canali vengono rappresentati, mediante 3 riti diversi, temi che si annodano attorno ai concetti di corpo, divorazione e morte.
Nei primi due, il protagonista Oksivet viene condotto attraverso due riti di passaggio della carriera diplomatica: quello necessario per accedervi e quello per uscirvi, entrambi mediante l’attivazione di un processo di “divorazione”.
Il terzo rito è un’iniziazione, tramite l’antico cerimoniale dionisiaco dell’oscillare, che nel mondo delle Diplomazie Interspecie permette l’accesso alla Montagna dei Sogni Avanzati, dunque a una forma di conoscenza e di connessione con l’alterità che avviene attraverso la pratica di un sogno “condiviso”.
Rituals, parte del più ampio progetto The Mountain of Advanced Dreams e dell’esperienza di ricerca dal titolo Scuola di Diplomazie Interspecie e Studi Licantropici, forza i limiti del reale e delinea i nuovi confini di un universo di coesistenza interspecie.