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Chorea Vacui – una meditazione visio-poetica

Chorea Vacui

L’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest vi invita

giovedì 21 settembre 2023 alle ore 18.30
in Aleea Alexandru 41, Bucarest
allo spettacolo sperimentale

CHOREA VACUI
una meditazione visio-poetica

Una creazione di Teatringestazione

Regia di Anna Gesualdi | Giovanni Trono
Con Giovanni Trono

La compagnia partenopea Teatringestazione nasce formalmente nel 2008 dalla collaborazione tra Anna Gesualdi e Giovanni Trono, si occupa di sperimentazione negli ambiti della scena e produce progetti che accolgono artisti e studiosi di diverse discipline. I due fondatori  hanno sempre visto lo spazio del teatro come uno spazio da transfigurare, quindi da non accettare nella sua convenzione, ma da interrogare ogni volta rispetto alla forma, allo spazio che formalmente invita il pubblico. In questo senso hanno costruito anche Chorea Vacui, la loro più recente opera, che racconta la loro metodologia di interrogazione della forma e del luogo, della scena. La domanda di fondo è: dov’è la scena? Il pubblico è seduto comodo e posto di fronte a uno spazio vuoto, delimitato da quattro piccole lucette che creano un rettangolo e indossa delle cuffie wireless. Tutto lo spettacolo è in cuffia, dal vivo. L’attore sta nella sua postazione e il pubblico lo può vedere. Il lavoro inizia con la descrizione geometrica di una gara di tango che poi diventa il movimento prima dell’annichilazione di due particelle che si sono generate dal vuoto, da lì in poi attraversa la nascita dell’universo per arrivare a una parte più poetica che invita gli spettatori a domandarsi in quanti momenti della loro vita quotidiana degli universi relazionali, degli universi poetici possono generarsi, solo ponendovi attenzione. Lo spettatore è invitato a interagire al 50% con il dispositivo dello spettacolo perché il testo ascoltato in cuffia evoca una serie di immagini e paesaggi immaginari, attraverso una scrittura pensata apposta per l’evocazione. Gli spettatori si abbandonano quindi a questo viaggio nella lingua e grazie all’ascolto questo spazio vuoto si riempie.

Sentiamo la necessità di rispondere a questo tempo tragico, che ci vuole separati, isolati, disorientati, generando una soglia oltre la quale vogliamo credere sia possibile riconoscerci parte della stessa materia, corpi fra i corpi, atomi tra gli atomi, sostanza incrostata d’animale e di stelle. Desideriamo superare il principio di centralità e supremazia dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura, a favore di un’appartenenza all’infinito universo. Chorea Vacui è un dispositivo scenico di provocazione del visibile. La dinamica intersoggettiva tra il testo e lo spazio misurabile attiva un’estensione della sensibilità “visiva”, che trasporta gli spettatori in una dimensione poetica fuori misura, dove tempo e spazio, storia e presenza, materia e antimateria, visibile e invisibile, si congiungono generando una ulteriore possibilità di percepirci insieme un corpo vivo. Il pubblico è posto di fronte ad un “vuoto di scena”. L’occhio privato di ogni riferimento nello spazio scenico, di fronte alla vertigine del vuoto, affonda nella propria orbita, la vista si ritrae e l’immagine evocata appare. Si ha l’impressione di accadere nella misurazione del mondo, se posso dire io sono qui, parte “guardante” della materia guardata. Se guardo lascio esistere il mondo. Sono la vista. La mia grammatica è fatta di assenze e distanze. Vivo in un mondo di vocativi. Non voglio dire null’altro che la geometria dei movimenti, al resto che è vita ci penserà la natura, se resisterà all’uomo. Tutto il resto è vuoto.

Prenotazione non più disponibile

  • Organizzato da: IIC Bucarest
  • In collaborazione con: Teatringestazione