L’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, in collaborazione con la Filarmonica George Enescu di Bucarest,
con il sostegno dell’Accademia dei Cameristi, presenta
il 20 marzo 2024, alle ore 19.00, nella Sala Grande dell’Ateneul Român, il concerto
“Capolavori della musica da camera”
eseguito dal Trio
Christian Sebastianutto – violino
Nigel Thean – violoncello
Emanuele Torquati – pianoforte
Biglietti qui
Programma:
FERRUCCIO BUSONI
Andante con Variazioni e Scherzo op. 18a
FRANZ SCHUBERT
Trio in mi bemolle maggiore D 929
allegro – andante con moto – scherzando allegro moderato, trio – allegro moderato
Capolavori della musica da camera
Dedicato al trio con pianoforte, il programma inizia con un brano di rara esecuzione, l’Andante con Variazioni e Scherzo op. 18a di Ferruccio Busoni, compositore Italiano di nascita ma compenetrato di esperienze internazionali, di cui ricorre il centenario della morte. Si tratta di un brano di raffinata architettura che riflette la concezione estetica di un compositore che dedicò tutta la vita a promuovere il rinnovamento della vita musicale italiana.
Il Trio in mi bemolle maggiore di Schubert è un lavoro di ampie e solide proporzioni e, nonostante i suoi sviluppi imprevisti guidati apparentemente dalla sola fantasia, è attentamente architettato, con un’evidente ricerca d’unità fra i quattro movimenti per mezzo di richiami tematici molto precisi. Con la sua acuta sensibilità, Schumann ne metteva in luce soprattutto l’energia e la drammaticità: “Il primo movimento vibra di un furore represso e di un’appassionata nostalgia (…) L’Adagio è percorso da un sospiro che tradisce alla fine un’angoscia profonda (…) Riassumendo, il Trio in mi bemolle maggiore è attivo, virile, drammatico”. In esso, come nel gemello Trio D 898, Schubert raggiunse una fusione perfetta fra le due diverse facce della musica per organici cameristici con pianoforte nella Vienna della restaurazione: da una parte la musica brillante di semplice intrattenimento e dall’altra la più pura musica da camera per chi non aveva dimenticato la lezione di Haydn, Mozart e Beethoven. Ma il brillante spirito mondano viennese è rivissuto da Schubert come eco di un Eden lontano e diventa oggetto di una nostalgica “recherche du temps perdu”.
La serata è resa ancora più prestigiosa dalla presenza del pianista Emanuele Torquati, protagonista di un’ammirevole carriera per la varietà del repertorio affrontato. Con lui suonano l’italiano Christian Sebastianutto e il malese Nigel Thean, giovani talenti i cui curricula sono densi di riconoscimenti, oltre che di percorsi formativi in prestigiose università europee e di tappe di carriere destinate al successo.