Dal 24 al 26 ottobre 2025, presso il Centro Multiculturale dell’Università Transilvania di Brașov, si terrà il convegno Il prato nel futuro? Metodi partecipativi interdisciplinari e continuità dei programmi culturali. Organizzato nell’ambito della mostra Il Prato – Re-immaginare il Centro Culturale Rurale, il convegno si propone di discutere metodologie artistiche, antropologiche ed ecologiche partecipative, processi transdisciplinari collaborativi, attività culturali intergenerazionali, strategie di ricerca e la possibilità di una progettazione sostenibile di programmi culturali nei centri culturali rurali o in altre istituzioni del contesto rurale. Il progetto Re-immaginare il Centro Culturale Rurale, avviato e coordinato da Irina Botea Bucan e Jon Dean, si svolge dal 3 al 26 ottobre 2025.
Tra gli invitati al convegno si annovera anche Leandro Pisano, che partecipa domenica 26 ottobre alle ore 13.00 a una tavola rotonda insieme a Miki Braniște, studenti dell’UBB, Denisa Lungociu, Iuliana Dumitru, Irina Botea Bucan e Jon Dean, nell’ambito della sezione Sostenibilità di un progetto culturale nell’ambiente rurale, futuro rurale.
Leandro Pisano è curatore, scrittore, produttore culturale e ricercatore indipendente, interessato alle intersezioni tra arte, suono e tecno-cultura. Il suo campo di ricerca specifico è l’ecologia politica dei territori rurali, marginali e isolati. È fondatore e direttore del nuovo festival d’arte Interferenze (dal 2003) ed è frequentemente coinvolto in progetti di arte elettronica e sound art, tra cui Mediaterrae Vol.1 (2007), Barsento Mediascape (2013) e Liminaria (dal 2014). Tra le mostre di sound art da lui curate si ricordano: Otros sonidos, otros paisajes (Museo MACRO – Roma, Italia, 2017), Alteridades de lo invisible (Tsonami Festival, Valparaíso, Cile, 2018), Manifesto del Futurismo Rurale (Istituto Italiano di Cultura di Melbourne, Australia, 2019) e Energies in the Rural (ACAC Aomori Contemporary Art Centre, Giappone, 2023).
Dal 18 al 25 agosto 2025, Leandro Pisano ha partecipato alla residenza artistica Re-immaginare il Centro Culturale Rurale, che si è svolta a Fundata, in Transilvania, e durante la quale ha lavorato alla creazione di un’installazione sonora – Fundata Futura. Il progetto mirava a trasformare l’immaginario collettivo legato al Centro Culturale Rurale, ripensandolo non più come un luogo vuoto e passivo, ma come un autentico laboratorio di creazione e sperimentazione capace di stimolare la creatività individuale e collettiva, la produzione artistica e la coesione sociale nei contesti rurali. La comunità di Fundata è stata direttamente coinvolta nella creazione di contenuti e presentazioni artistiche, lavorando a stretto contatto con artisti interdisciplinari, antropologi e museologi. L’installazione sonora Fundata Futura intreccia registrazioni sul campo, voci e suoni naturali, componendo un mosaico che riattiva la memoria culturale della comunità. L’opera esplora temi come il lavoro e la vita delle donne del villaggio, il turismo rurale degli anni ’50 e la conservazione del patrimonio materiale e immateriale. Il tutto è orientato non solo a preservare il passato, ma a immaginare un futuro sostenibile per la comunità, in dialogo con esperti e partecipanti. In questo quadro, il Centro Culturale Rurale diventa un vero e proprio “reattore culturale,” in cui arte, antropologia e pratica comunitaria si intrecciano per produrre nuove prospettive e narrazioni. Attraverso un approccio partecipativo e interdisciplinare, Fundata Futura riflette sull’importanza di rivitalizzare i luoghi della cultura come spazi di creazione collettiva, in grado di promuovere immaginazione, coesione sociale e politiche culturali innovative.