In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (5 marzo 1922 –2 novembre 1975), l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest in collaborazione con la Cineteca TIFF e il Cinema Victoria di Cluj presentano una rassegna che comprende quattro tra i film più rappresentativi di Pasolini. Poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, attore e drammaturgo, Pier Paolo Pasolini è considerato tra i maggiori intellettuali italiani del Novecento. Culturalmente versatile, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi anche come pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista. Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta nonché figura a tratti controversa, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi.
Programma:
Accattone
drammatico, Italia, 1961, 116 minuti
regia: Pier Paolo Pasolini
con: Franco Citti, Franca Pasut, Adriana Asti, Silvana Corsini, Paola Guidi, Sergio Citti
13 ottobre 2022, ore 19.00 – Cinema Victoria, Bd. Eroilor 51, Cluj-Napoca
Biglietti su cinemavictoria.ro oppure alla biglietteria della sala
“Accattone”, segna l’esordio di Pier Paolo Pasolini alla regia e può essere considerato la trasposizione cinematografica dei suoi precedenti lavori letterari. “Accattone” è il soprannome di Vittorio Cataldi, un sottoproletario di Roma il cui stile di vita è improntato al “sopravvivere” giorno per giorno. Accattone si fa mantenere da una prostituta, Maddalena, “sottratta” a un napoletano finito in carcere. L’uomo evita la vendetta degli amici del carcerato, incolpando Maddalena di tutto e abbandonandola. Maddalena, malmenata senza pietà dagli amici del napoletano, finisce in carcere: anziché i napoletani, ella accusa della violenza una banda di altri ragazzi. Accattone, rimasto senza soldi, conosce la fame. Un giorno incontra Stella, una ragazza ingenua che porta sulla strada della prostituzione: innamoratosi poi di lei, Accattone la toglie dalla strada e si cerca un lavoro onesto. Tuttavia soffre terribilmente: la via verso la “redenzione” è molto breve e così ben presto Accattone torna a rubare. Dopo un piccolo furto s’imbatte nella polizia: nel fuggire Accattone cade in motocicletta e muore, compiendo così il destino che pesa su di lui sin dall’inizio. “Ora sto bene”, sono le sue ultime parole, con cui si chiude il film.
Edipo Re
drammatico, Italia, 1967, 104 minuti
regia: Pier Paolo Pasolini
con: Franco Citti, Alida Valli, Carmelo Bene, Julian Beck, Silvana Mangano, Ninetto Davoli
20 ottobre 2022, ore 19.00 – Cinema Victoria, Bd. Eroilor 51, Cluj-Napoca
Biglietti su cinemavictoria.ro oppure alla biglietteria della sala
Il film è liberamente tratto dall’omonima tragedia di Sofocle. È stato presentato in concorso alla 28ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Edipo è stato allevato dal re di Corinto come un figlio, ma non sa di essere un trovatello. Quando viene a conoscenza di una terribile predizione secondo la quale egli ucciderà il proprio padre e sposerà la propria madre, fugge dalla città e arriva a Tebe. Può essere considerato una trasposizione cinematografica dell’autobiografia ideale dell’autore: l’antica tragedia greca è infatti un mezzo del quale egli si serve per parlare di sé e dei propri problemi.
Comizi d’amore
documentario, Italia, 1964, 90 minuti
regia: Pier Paolo Pasolini
con: Alberto Moravia, Antonella Lualdi, Graziella Granata, Susanna Pasolini
5 novembre 2022, ore 17.30 – Cinema Victoria, Bd. Eroilor 51, Cluj-Napoca
Biglietti su cinemavictoria.ro oppure alla biglietteria della sala
Usi e costumi sessuali degli italiani, raccolti da Pasolini tramite alcune interviste e commentati dallo psicoanalista Cesare Musatti e da Alberto Moravia. Più che di un film sull’amore, si tratta di un’inchiesta sui tabù sessuali nell’Italia della metà degli anni Sessanta.
Nel 1963 Pier Paolo Pasolini e il produttore Alfredo Bini girano l’Italia per trovare luoghi e volti per il nuovo film del regista friulano, Il Vangelo secondo Matteo. Ma Pasolini da un po’ di tempo ha un chiodo fisso: conoscere le opinioni degli italiani sulla sessualità, l’amore e il buon costume e vedere come sia cambiata negli ultimi anni la morale del suo paese. Si stabilisce quindi di unire le due cose e Pasolini entra in campo, microfono alla mano, per parlare con gli italiani di “invertiti”, di “prima volta”, di “prostitute” e di “divorzio”. All’interno del film ci sono anche le opinioni autorevoli di “amici” di Pasolini come Alberto Moravia, Cesare Musatti, Adele Cambria, Camilla Cederna, Giuseppe Ungaretti e Oriana Fallaci. L’impressione che si ricava da questo straordinario film-inchiesta è quella di una grande, diffusa ignoranza anche negli strati di popolazione più colta, di una profonda arretratezza e del timore dell’italiano medio di affrontare senza vergogna un confronto legato al tema della sessualità.
Uccellacci e Uccellini
fantastico, Italia, 1966, 88 minuti
regia: Pier Paolo Pasolini
con: Femi Benussi, Totò, Ninetto Davoli, Umberto Bevilacqua, Alfredo Leggi, Cesare Gelli.
6 novembre 2022, ore 17.30 – Cinema Victoria, Bd. Eroilor 51, Cluj-Napoca
Biglietti su cinemavictoria.ro oppure alla biglietteria della sala
Il film è stato premiato al Festival di Cannes e ha vinto 2 Nastri d’Argento. È l’ultimo film da protagonista interpretato da Totò.
Come in tutte le favole, non c’è una storia ben definita in questo film: il pretesto narrativo è dato dalle considerazioni filosofiche (in chiave marxista) di un vecchio corvo che si rivolge a due uomini, padre (Totò) e figlio (Davoli). Il corvo sembra convincere il suo limitato pubblico con la saggezza delle sue parole, ma appena si presenta il problema della fame, gli “irragionevoli” umani gli tirano il collo e se lo mangiano. Film-saggio di stimolante originalità, il 4° film lungo di Pier Paolo Pasolini, operetta poetica nella lingua della prosa, propone in brevi favole e in poetici aneddoti una riflessione sui problemi degli anni ’60: crisi del marxismo, destino del proletariato, ruolo dell’intellettuale, approssimarsi del Terzo Mondo. Con la sua divagazione evangelico-francescana, è anche un apologo umoristico che in alcuni momenti ha l’umiltà e la densità del capolavoro.