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Mostra “The Roots of Humanity” di Antonio Pisani

POSTER – ROOTS OF HUMANITY

Il 18 novembre 2025 alle ore 17.00, sarà inaugurata presso la Biblioteca Nazionale della Romania, la mostra The Roots of Humanity – Preservare la cultura attraverso l’essenza umana, curata da Cristina Gârleşteanu. La mostra resterà aperta fino al 30 novembre 2025.

The Roots of Humanity/ Le Radici dell’Umanità pone una domanda cruciale: come possiamo preservare le tradizioni culturali in un mondo che cambia così rapidamente? Questa esposizione rappresenta il primo capitolo di una serie internazionale del fotografo italiano Antonio Pisani, iniziata nelle Alpi italiane. Realizzate interamente in bianco e nero, le fotografie raccontano frammenti di vita rurale, dove il ritmo delle stagioni, il lavoro manuale e il legame profondo con la terra continuano a dare forma all’esistenza quotidiana. Nei suoi scatti vediamo campi di fieno illuminati dalla luce intensa del pomeriggio, uomini che lavorano con i forconi accanto a macchinari semplici, un bambino che guida le mucche lungo un sentiero di pietre del villaggio. Gesti apparentemente ordinari, ma che custodiscono la continuità: ogni forma di formaggio, ogni solco arato, ogni momento trascorso con gli animali porta con sé la memoria collettiva. Oggi, automazione e intelligenza artificiale stanno trasformando il nostro rapporto con il lavoro, il cibo e la memoria. Se gli algoritmi replicano, queste comunità incarnano la continuità. Se l’automazione persegue l’efficienza, queste immagini restituiscono l’anima. In un futuro prossimo, quando gli scaffali dei negozi potrebbero riempirsi di prodotti perfetti, creati interamente dalle macchine — privi di storia, anima e radici culturali — il vero rischio sarà dimenticare come distinguerli. Un formaggio o un pane fatti a mano non sono soltanto nutrimento: sono patrimonio di saggezza, tramandato di generazione in generazione.
The Roots of Humanity esprime una convinzione profonda: la nuova generazione può intrecciare l’antico sapere con gli strumenti moderni. La tecnologia non deve cancellare la tradizione — può proteggerla e amplificarla se utilizzata con consapevolezza. Robotica, archivi digitali, innovazione sostenibile e piattaforme narrative hanno tutte il potenziale di salvaguardare e trasmettere tradizioni in pericolo. Ma questo richiede un cambio di prospettiva. Nel mercato odierno, le persone non sono più solo consumatori — diventano esse stesse il prodotto, misurate e confezionate come dati. Questa mostra mette in discussione tale riduzione e propone un diverso tipo di valore: la presenza, la memoria culturale e la dignità della creazione. Non è nostalgia, ma un monito — un avvertimento e al tempo stesso un appello. Per restare umani, dobbiamo mantenere vive le pratiche che ci hanno formati, sostenere le comunità che le incarnano e riconoscere che spesso le dimensioni più piccole custodiscono la più profonda sostenibilità e significato. L’esposizione si sviluppa come un’esperienza multisensoriale a più livelli. Oltre alle fotografie, i visitatori saranno immersi in suoni, texture e profumi, che arricchiscono l’atmosfera e intensificano l’incontro con le opere.

Antonio Pisani è un fotografo documentarista e di strada italiano, le cui opere sono state pubblicate a livello internazionale ed esposte in tutta Europa. Conosciuto per le sue immagini in bianco e nero, Pisani indaga l’intersezione tra tradizione e cambiamento, raccontando storie che illuminano la condizione umana. Cresciuto in una famiglia di artisti ed educatori, ha scoperto presto la fotografia come vocazione. Successivamente è stato guidato dal suo mentore Yoshi Imamura (1945–2022), che gli ha trasmesso l’etica dell’autenticità e dell’osservazione consapevole. La sua pratica unisce la spontaneità della street photography alla profondità del documentario a lungo termine, esplorando le dinamiche sociali, economiche e ambientali che connettono le comunità. Per Pisani, la fotografia non è soltanto espressione creativa: è un atto di conservazione e consapevolezza, un modo per dialogare con le comunità del mondo, proteggere la memoria e mettere in luce la dignità duratura della creazione umana.

Partner istituzionali: Museo Nazionale del Contadino Romeno, Istituto Italiano di Cultura
Sponsor & Partner: Expert Recycling, Focus Nordic, F64, Panasonic, Azero, Aimee, Premium Fragrances, Cewe, Catleya, Street Photography Magazine

  • Organizzato da: Museo Nazionale del Contadino Romeno e IIC Bucarest
  • In collaborazione con: Biblioteca Nazionale della Romania