Il 31 ottobre 2025, alle ore 19.00, sara inaugurata presso la sede dell’Ordine degli Architetti (Str. Arthur Verona 19, Bucarest) la mostra “Guest & Host. Reclaiming Post-Industrial Futures. A multi-residency programme that explored forgotten industrial heritage in Romania. A Visual Journal – 2025”
La mostra potrà essere visitata dal 31 ottobre al 7 novembre (lunedì-giovedì: 11.00-17.00; venerdì-domenica: 11.00-15.00).
Il pubblico è invitato ad ascoltare, condividi e connettersi con artisti provenienti da otto Paesi, ospiti provenienti da sette città post-industriali della Romania e operatori culturali da tutta Europa.
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Quest’estate, tra luglio e agosto 2025, si sono svolti periodi di residenza di due settimane. I residenti hanno interagito direttamente con le comunità locali di sette città post-industriali. Ospitati da organizzazioni locali e partner culturali, ogni progetto ha visto un artista internazionale affiancato da ospiti locali per svolgere ricerche sul campo, attività comunitarie e interventi in loco, con il supporto di istituti culturali nazionali di tutta Europa.
Dalla città-giardino di Victoria alla città siderurgica di Reșița, dal cantiere navale di Drobeta-Turnu-Severin alla raffineria di Câmpina, dal porto sul Danubio di Turnu Măgurele alla città mineraria di Petrila e agli strati industriali nascosti del centro di Bucarest, questi siti, segnati ma resilienti, formano un nuovo tipo di paesaggio culturale, composto non solo da strutture monumentali, ma anche da persone e dalle loro storie, spesso messe a tacere dall’attrazione magnetica di città più grandi e prospere.
L’ospitalità diventa un atto politico.
“La residenza d’artista è stata a lungo immaginata come uno spazio di incontro: un incontro tra ospite e ospitante, tra l’immaginazione artistica e la realtà di un luogo. Eppure questo incontro è raramente neutrale. Porta con sé le asimmetrie di arrivo, appartenenza e paternità. Ospite e ospitante. Reclaiming Postindustrial Futures emerge da questa tensione, esplorando come le residenze possano evolversi oltre l’ospitalità verso forme di amicizia, fiducia e responsabilità reciproca.” Ilinca Păun Constantinescu, curatrice.
Dall’Italia ha partecipato Giulia Vitiello, con il progetto Reclaiming Câmpina – An Italian artist reimagines a post-industrial town.
Giulia Vitiello è un’artista teatrale, coreografa, performance designer e ricercatrice di origine italiana, la cui pratica multidisciplinare si fonda sulla memoria collettiva, sulla creazione site-specific e sulle metodologie performative applicate. Si è formata in diverse istituzioni e Paesi. Ha conseguito una laurea triennale con lode in Performance Design and Practice presso la Central Saint Martins di Londra. La sua formazione in recitazione e teatro fisico include collaborazioni con il Laboratorio Teatrale Terzo Millennio e con la Commedia dell’Arte con Eugenio Allegri. Ha inoltre completato la sua formazione presso la Zürcher Hochschule der Künste, la RITCS School of Arts e il danscentrumjette di Bruxelles, uno spazio che attualmente co-dirige insieme a Roxane Huilmand. Nel 2023 ha fondato dancing from archives, una piattaforma di ricerca e sviluppo sulle arti performative dedicata all’esplorazione dell’architettura industriale, della creazione site-specific e della rappresentazione e dell’inclusione del patrimonio, della cultura e della memoria della classe operaia nelle arti performative. Nel 2024 la piattaforma e la sua prima creazione, Chapter 1: SUGAR, sono state selezionate da Perform Europe.
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Reclaiming Post-Industrial Futures è un programma multi-residenza che esplora i siti del patrimonio industriale dimenticato in Romania come luoghi di collaborazione e costruzione di comunità.
Sviluppato da EUNIC Romania, il programma coinvolge otto istituzioni culturali operanti in Romania – British Council, Centro Ceco, Ambasciata dei Paesi Bassi, Istituto Francese, Istituto Italiano di Cultura, Istituto Cervantes, Istituto Polacco, Fundația9 – ciascuna impegnata a sostenere una residenza. Il programma è stato realizzato da questo consorzio di partner europei, in collaborazione con la curatrice Ilinca Păun Constantinescu.
L’evento riceve anche il supporto del Goethe Institut di Bucarest.
EUNIC – European Union National Institutes for Culture – è la rete europea di istituti e organizzazioni culturali nazionali, con 39 membri provenienti da tutti gli Stati membri dell’UE e dai paesi associati.