Uno dei grandi punti di forza dell’UE è la sua diversità culturale, che unisce tradizioni diverse in un insieme di valori comuni. Il progetto European Lectures, avviato dal Centro Culturale Tedesco di Iași e dalla Biblioteca Universitaria Centrale “Mihai Eminescu” di Iași, mira a riflettere questa diversità in una serie di conferenze annuali, a ottobre e novembre, a partire dall’autunno 2025. Relatori provenienti da diversi Paesi europei saranno invitati a contribuire alla serie dal punto di vista delle proprie tradizioni culturali e politiche. Il tema principale scelto per il 2025 è Valori democratici in Europa. Sviluppi e sfide Attuali.
Nell’ambito della serie di conferenze, è stato invitato, con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, il prof. Giorgio Comai, ricercatore e analista dati presso Osservatorio Balcani Caucaso e TransEuropa e docente presso l’Università di Trento, che terrà, venerdì 7 novembre 2025 alle ore 18.00, nell’Aula della Biblioteca Centrale Universitaria “Mihai Eminescu” di Iași (Str. Păcurari 4) la conferenza Interferenza russa e guerra in Europa. Una prospettiva italiana.
Attribuire le crisi strutturali delle nostre democrazie all’interferenza straniera e alla disinformazione generata dall’esterno è allettante, ma potrebbe essere un punto di partenza poco adatto sia per l’analisi che per l’elaborazione di risposte politiche. Tuttavia, questa consapevolezza non nega l’importanza di un dialogo onesto sulla Russia. O probabilmente, più di uno. La Russia potrebbe non essere il personaggio principale nella storia della disinformazione e della mancanza di fiducia nelle istituzioni e nei processi elettorali in Occidente, ma invadendo l’Ucraina ha messo in discussione i principi fondamentali dell’architettura di sicurezza del nostro continente e ha creato nuove sfide per le nostre società, che stanno chiaramente faticando ad accettare il fatto che in Europa sia in corso una guerra di vasta portata.
Questo intervento affronta entrambe queste dimensioni. Dopo una breve rassegna dei dibattiti sull’ingerenza russa, evidenzia come concentrarsi sulle vulnerabilità esposte dalla preoccupazione per l’ingerenza russa – tra cui la disinformazione online e il ruolo del denaro sporco in politica – sia il modo più efficace per proteggere le istituzioni e i processi democratici da ingerenze interne ed esterne. Si affronta poi la questione dell’invasione russa dell’Ucraina e di come l’Unione Europea e i suoi Stati membri vi stiano rispondendo.
Mentre il Cremlino e i media statali russi insistono su obiettivi massimalisti per l’attuale conflitto, che vanno ben oltre la conquista territoriale in Ucraina, molte voci in tutta Europa preferiscono minimizzare la minaccia che le azioni della Russia rappresentano non solo per la sicurezza del continente, ma anche per i principi fondamentali su cui si fonda l’Unione Europea. Le narrazioni filo-russe prosperano in molti paesi europei, anche se in contrasto sia con le parole che con le azioni che provengono da Mosca, creando nuove sfide per un’Europa unita e democratica negli anni a venire.
Giorgio Comai ha conseguito il Dottorato alla Dublin City University, master interdisciplinare in Ricerche e studi sull’est europeo (Mirees), laurea in Scienze politiche all’Università degli Studi di Bologna. Esperto di questioni post-sovietiche, ha pubblicato in particolare in relazione agli stati de facto nella regione. È membro del direttivo di Asiac – Associazione per lo Studio in Italia di Asia centrale e Caucaso. Si interessa di metodi per l’estrazione e l’analisi di contenuti testuali disponibili in rete, ed ha creato un pacchetto di text-mining per il linguaggio di programmazione R. Parla correntemente russo e romeno. Lavora per Osservatorio dal 2009.