Omaggio al grande giornalista italiano e alla Fondazione Bambini in Emergenza
Conferenza di Silvia Saini Damato con proiezione di filmati e mostra fotografica
L’Italia, oltre alle eccellenze in campo culturale, scientifico e imprenditoriale, ne può vantare una che la colloca in una posizione di indubbia supremazia: la solidarietà. Lo spirito d’iniziativa, la generosità, il lavoro, spesso oscuro, di tanti volontari italiani sparsi in ogni angolo di mondo sono una grande realtà di cui essere orgogliosi.
Si può parlare di una vera e propria cultura della solidarietà che trova la sua espressione di miriadi di iniziative a favore dei più svantaggiati e bisognosi.
Di questa cultura ci sono innumerevoli esempi anche qui in Romania.
Da parte di una istituzione come la nostra che ha il compito di promuovere la cultura italiana, sentiamo il dovere di esprimere la nostra riconoscenza e al contempo di valorizzare queste preziose presenze che, forse più di tanti altri effimeri interventi, favoriscono l’apprezzamento e l’affetto per il nostro Paese.
All’indomani della caduta del regime di Ceaușescu, che rivelò al mondo intero la tragedia di decine di migliaia di bambini abbandonati e infettati colpevolmente con il virus dell’HIV, Mino Damato, giornalista italiano e conduttore televisivo di successo, decide di intervenire a favore dei piccoli orfani malati. La sua avventura umanitaria in Romania, inizia con l’adozione di Andreea, e la ristrutturazione dei due padiglioni pediatrici dell’ospedale di malattie infettive Victor Babeș di Bucarest e prosegue, grazie ad un suo coinvolgimento progressivo, con la costruzione, nel 1997, all’interno del villaggio di Singureni (40 km dalla capitale, nella Regione di Giurgiu), di un villaggio nel villaggio, il Centro Pilota Andreea Damato per l’accoglienza dei bambini abbandonati e malati di AIDS. Oggi il centro, circondato da 2 ettari di terreno, si compone di 7 case famiglia, una Chiesa, un centro di coordinamento con gli uffici, la foresteria e gli ambulatori medicali. In quasi 20 anni di attività ha accolto, assistito, curato più di 300 bambini abbandonati e infettati con il virus dell’HIV.
ingresso libero